Partecipare. Valutare. Migliorare.
Piattaforma digitale multilingue per supportare l’implementazione della Valutazione tra pari a livello nazionale e transnazionale

La Valutazione tra Pari digitale e sostenibile per l’istruzione e la formazione professionale (IFP) è in linea con il Piano d’azione per l’istruzione digitale dell’Unione Europea e con le raccomandazioni del Consiglio sulle competenze digitali e la formazione. La metodologia mette in luce la necessità di adattare la formazione sulle competenze digitali a professioni e settori specifici e di includere una formazione sulle competenze green per una transizione equa in tutti i settori.
IMPATTO ATTESO SUI/SULLE PROFESSIONISTI/E DELL’IFP
Impatto
- Sviluppo e rafforzamento delle competenze di autovalutazione e Valutazione tra Pari.
- Potenziamento delle competenze sui sistemi di Assicurazione Qualità e sulla metodologia della Valutazione tra Pari.
- Accesso a report di Valutazione tra Pari e raccomandazioni per il miglioramento continuo.
- Accesso a strumenti di Assicurazione e Sviluppo Qualità.
- Opportunità di entrare a far parte di una Comunità di Pratica europea.
PARI
Se sei un/a esperto/a nel settore dell’istruzione e della formazione (docente, manager, consulente, altro personale), puoi unirti alla piattaforma europea di Valutazione tra Pari per condurre una Visita.


ORGANIZZAZIONI DI IFP
Se sei un soggetto che eroga servizi di istruzione e formazione professionale o educazione per le persone adulte in Europa, e vuoi implementare o migliorare pratiche per l’Assicurazione e/o lo Sviluppo qualità, puoi candidarti ad ospitare una Valutazione tra Pari.
PIATTAFORMA
Piattaforma digitale multilingue per supportare l’implementazione della Valutazione tra Pari a livello nazionale e transnazionale
IL PROGETTO È REALIZZATO DA
I nostri partner
Organizzazioni da Lituania, Portogallo, Italia e Belgio:






Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.